L’ultimo corso che ho frequentato è stato nel 2007, prendendo un diploma che non è riconosciuto neanche nei paesi più poveri del mondo e non dà diritto neanche a sconti da Lidl. Due anni dopo i corsi ho cominciato a tenerli io, elargendo ad almeno 4-500 persone diplomi di scrittura creativa e altre cose creative non riconosciuti dallo stato né da una banca a cui si vuole chiedere un mutuo.

Ma un periodo particolarmente movimentato, in cui mi sono dato l’opportunità di azzerare la mia vita e ricominciare da capo, mi sono tra le varie cose avvicinato alla stand-up comedy, e ho deciso di farlo seriamente, con tanto di corso e diploma che non mi verrà riconosciuto neanche per incartare le uova, che sono i diplomi che piacciono a noi.

E’ stata una bella esperienza, in cui ho ripreso confidenza con la scrittura comica, dalla quale partivo, e ho preso un minimo di padronanza col palcoscenico, cosa per me particolarmente difficile.

Bei compagni di corso, una quindicina di talentuosi giovani e meno giovani, e ottimi insegnanti, impegnando ogni lunedì e buona parte dei martedì sera dell’anno.

Così ora eccomi qua, a barcamenarmi per open-mic con voce tremolante, fare impacciato e tempi sempre sforati. Ma sto agli inizi, che pretendete. Mi sono già esibito 4 volte, portando pezzi sempre diversi, che è sbagliato per le logiche della stand up, che vorrebbe portassi lo stesso pezzo ogni volta migliorato e fatto meglio, ma non mi divertirei a non creare un repertorio di pezzi e dire sempre le stesse cose, e visto che le esibizioni sono a titolo gratuito faccio quello che mi diverte, anche a costo di essere meno performante.

In queste pagine vi avviserò delle prossime esibizioni e, quando possibile, vi mostrerò qualche estratto video.

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Di Dario